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Tumore polmone

Carcinoma polmonare non a piccole cellule ALK+: in fase avanzata: Ceritinib come prima linea ha ridotto il rischio di progressione della malattia del 45%


I risultati di ASCEND-4, studio di fase III, in aperto, randomizzato, controllato, multicentrico, condotto su pazienti con carcinoma del polmone non-a-piccole cellule ( NSCLC ), avanzato, positivo per ALK ( chinasi del linfoma anaplastico ), sono stati presentati nel corso della 17° Conferenza Mondiale sul Cancro del polmone ( WCLC ), organizzata a Vienna dall’Associazione Internazionale per lo Studio del Cancro al Polmone ( IASLC ).

I pazienti trattati in prima linea con Ceritinib ( Zykadia ) hanno ottenuto una sopravvivenza mediana libera da progressione ( PFS ) di 16.6 mesi ( intervallo di confidenza 95% [ IC ]: 12.6, 27.2 ), rispetto a 8.1 mesi ( IC 95%: 5.8, 11.1 ) dei pazienti trattati in prima linea con chemioterapia standard più mantenimento.
Questo dato corrisponde a un valore del 45% in termini di riduzione del rischio di progressione della malattia ( hazard ratio, HR=0.55 p inferiore a 0.001 ).

I dati generali di sopravvivenza, endpoint secondario chiave dello studio, non sono ancora disponibili; in ogni caso è stato osservato un trend positivo a favore di Ceritinib, nonostante il 72.4% dei pazienti nel braccio chemioterapico avesse ricevuto come primo trattamento un inibitore di ALK dopo la sospensione della chemioterapia.

Gli endpoint secondari pre-specificati che hanno dimostrato l’efficacia di Ceritinib nei pazienti con tumore NSCLC avanzato ALK+, comprendevano il tasso di risposta obiettiva ( ORR ), il tasso di risposta obiettiva intracranica ( OIRR ), il tasso di controllo della malattia ( DCR ) e la durata della risposta ( DoR ).

I pazienti trattati con Ceritinib hanno evidenziato un ORR del 72.5% ( IC 95%: 65.5. 78.7 ) rispetto al 26.7% ( IC 95%: 20.5, 33.7 ) dei pazienti trattati con la chemioterapia standard.

Inoltre, i pazienti con metastasi cerebrali misurabili hanno sperimentato con Ceritinib un OIRR del 72.7% ( IC 95%: 49.8, 89.3, n=22 ) rispetto al 27.3% di quelli trattati con chemioterapia.
I pazienti senza metastasi cerebrali allo screening hanno fatto registrare una sopravvivenza senza progressione di 26.3 mesi ( IC 95% CI: 15.4, 27.7, n=130 ) rispetto a 8.3 mesi ( IC 95%: 6.0, 13.7, n=125 ) con la chemioterapia standard.

Inoltre, i pazienti trattati con Ceritinib hanno evidenziato un DCR dell’84.7% ( IC 95%: 78.7, 89.5 ) e DoR di 23.9 mesi ( IC 95%: 16.6, non-stimabile ).

I risultati dello studio sono stati valutati da una Commissione di controllo indipendente in cieco ( BIRC ).

I pazienti trattati con Ceritinib hanno riportato anche un migliore stato di salute generale e il miglioramento dei sintomi specifici del tumore al polmone, rispetto ai pazienti trattati con la chemioterapia standard.

Il profilo di sicurezza di Ceritinib nello studio ASCEND-4 è in linea con il profilo di sicurezza precedentemente riportato nei pazienti con carcinoma al polmone non-a-piccole cellule avanzato ALK+.
I più comuni eventi avversi che si sono verificati in più del 50% dei pazienti trattati con Ceritinib sono stati: diarrea ( 84.7% ), nausea ( 68.8% ), vomito ( 66.1% ), aumento di ALT ( 60.3% ) e aumento di AST ( 52.9% ), che erano per lo più di grado 1 e 2 e sono stati gestiti con interruzione o riduzione del dosaggio, e terapia concomitante.
Non sono stati rilevati nuovi o inaspettati problemi di sicurezza.

E’ stata anche presentata una prima ricerca sul profilo farmacocinetico di Ceritinib 450 mg o 600 mg assunto con un pasto a basso contenuto di grassi, rispetto a Ceritinib 750 mg da assumere a digiuno, come attualmente indicato.
La prima parte di questo studio di fase 1 prospettico, in aperto, multicentrico, ha evidenziato che rispetto ai pazienti che avevano assunto Ceritinib 750 mg a digiuno, il braccio Ceritinib 450 mg a stomaco pieno ha mostrato livelli comparabili di biodisponibilità nel profilo farmacocinetico allo steady-state, mentre il braccio di 600 mg a stomaco pieno ha mostrato approssimativamente il 25% in più di biodisponibilità allo steady-state.
Inoltre, i dati di sicurezza preliminari hanno rilevato che la frequenza generale di eventi avversi tra i due gruppi era simile; l’incidenza degli eventi avversi gastrointestinali ( diarrea, nausea o vomito ) è risultata più bassa nel gruppo Ceritinib 450 mg, che avevano assunto un pasto a basso contenuto di grasso, con nessun evento avverso di grado 3/4. ( Xagena2016 )

Fonte: Novartis, 2016

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